Storia dell’argento colloidale

Le proprietà antibatteriche dell’argento sono conosciute da oltre tremila anni.

I nostri antenati avevano scoperto che l’acqua rimaneva potabile se conservata in recipienti d’argento.

Oppure inserivano una moneta d’argento per conservare più a lungo il latte.

Infatti gli ioni d’argento rilasciati dal metallo contrastavano la flora batterica che tendeva ad inacidire il latte.

Nella storia dell’umanità l’argento insieme all’oro è sempre stato usato per realizzare i gioielli.

Gli agopuntori cinesi utilizzavano aghi d’argento già cinquemila anni fa.

Medici in tutto il mondo hanno curato moltissime patologie usando l’argento anche sotto forme diverse dall’argento colloidale.

La medicina Ayurvedica nata circa duemila anni fa, usa l’argento colloidale per diversi disturbi tra cui quelli del fegato, nelle infezioni ed infiammazioni.

Nei secoli scorsi l’argento sotto forma di nitrato veniva usato per curare l’acne, le infiammazioni, le malattie dell’apparato urinario e come disinfettante dopo gli interventi chirurgici.

Con la scoperta degli antibiotici quei trattamenti vennero messi da parte soprattutto a causa del costo di produzione dell’argento colloidale non proprio economico.

Dopo diversi anni di uso degli antibiotici ci si è resi conto della sempre maggiore resistenza dei batteri e anche degli effetti collaterali a cui erano esposti i pazienti.

Si è cominciato così ad utilizzare nuovamente l’argento colloidale con notevoli risultati dando modo ad un sempre maggior numero di persone la possibilità di beneficiare di questa meravigliosa sostanza che la natura ci ha messo a disposizione.

Inoltre in questi ultimi anni assistiamo alla realizzazione di molti prodotti a base di argento ed una miriade di brevetti sono stati presentati presso gli Uffici competenti per la loro registrazione.

Si va dai filtri di argento per la depurazione delle acque, a quelli per il condizionamento degli ambienti, dagli spazzolini dentali con placche d’argento che eliminano i batteri che normalmente rimangono in mezzo alle setole, ai cerotti contenenti gel e ioni d’argento per disinfettare le ferite.

La Nasa per la depurazione dell’acqua all’interno degli Shuttle utilizza un sistema a base di placche d’argento.

Per eliminare le alghe nelle piscine al posto dei soliti antialghe si adopera l’argento, lo stesso avviene per evitare di usare il cloro come disinfettante (poiché spesso in soggetti asmatici il cloro procura intossicazioni anche gravi).