L’Argento Colloidale che cos’è

Il concetto di colloide è pressoché sconosciuto alla maggior parte delle persone.
Eppure è qualcosa con cui abbiamo a che fare tutti i giorni della nostra esistenza.

Per comprendere meglio la materia cerchiamo la spiegazione dal lato scientifico mentre successivamente ci occuperemo dell’aspetto pratico.

Sistema colloidale: sistemi materiali formati da due fasi, nelle quali una di esse si trova dispersa nell’altra allo stato di particelle aventi dimensioni comprese tra 10 Å e 10.000 Å. (Angstrom= unità di lunghezza)

Le particelle disperse nella sostanza sono dette particelle colloidali.
Lo stato di estrema suddivisione in cui si trova la sostanza dispersa viene detto stato colloidale.

Proprietà dei colloidi:

Effetto Tyndall: se un raggio luminoso attraversa un sistema colloidale, il percorso del raggio può essere visto dall’osservatore. Questo avviene perché il diametro delle particelle colloidali disperse è sufficientemente grande per disperdere la luce visibile.
L’argento colloidale prodotto per elettrotipia è estremamente più piccolo: esso è  costituito da pochi atomi e ha un diametro compreso fra uno e cinque nanometri.

Chiamasi sistema colloidale quando vengono soddisfatte queste tre condizioni:

1. Le particelle non devono essere solubili.

2. Le componenti devono far parte di fasi diverse, per esempio liquida/solida o gassosa/liquida.

3. Devono esserci componenti diverse, per esempio argento e acqua.

Le sostanze colloidali sono quindi insolubili, multifasiche ed eterogene.

In natura oltre allo stato solido, liquido e gassoso abbiamo anche quello colloidale.

Nell’argento colloidale le particelle d'argento non sono disciolte in acqua, ma sospese per cui avremo una sospensione e non una soluzione.

Invece aggiungendo nell'acqua del sale, questo si scioglierà.

Le  particelle dei sali di dissociano (rompendo i loro legami) in ioni argento a carica positiva (Ag+) e in ioni cloro a carica negativa (Cl-) che non hanno niente a che vedere con l'argento o il cloro elementare.

Ora forse è più chiara la differenza fra l'argento colloidale, elementare, e un sale d'argento.

Nonostante tutto ciò si continua a fare confusione e a considerarli uguali.

Da qui la leggenda metropolitana dell’intossicazione da argento chiamata Argiria.

Con i sistemi ordinari è quasi impossibile produrre un argento colloidale puro.
Dovremmo cercare però di produrre la maggior parte di argento elementare, evitando di contaminare con i sali l’argento colloidale.

In commercio troviamo diverse tipologie di prodotti liquidi che contengono particelle d’argento e che sono usati per svariate patologie.
Fra questi prodotti possiamo trovare all’interno ioni, sali, o proteine.

Purtroppo in questo modo si alimenta la confusione intorno all’utilizzo dell’argento colloidale e più volte la comunità scientifica si schiera contro questa sostanza, mentre gli effetti collaterali andrebbero ricercati nell’uso spesso errato di forme diverse quali l’argento vitellinato, proteinato, lattato, nitrato, cloruro etc..

Su questo sito ci occupiamo solo dell' argento colloidale prodotto per elettrolisi, che contiene la massima quantità possibile di argento elementare, anche se per essere chiari dobbiamo dire che i generatori producono normalmente tra il 10 ed il 20 % di particelle elementari d’argento e tra il 70 ed il 90 % di ioni argento.

Le particelle colloidali sono talmente piccole che se le volessimo scomporre ancora otterremo gli atomi.

La legge sul magnetismo ci insegna che due cariche uguali si respingono cosicché le particelle tendono a mantenersi in equilibrio, ma con il passare del tempo la loro carica tende ad esaurirsi in particolar modo a causa della luce oltre che dei campi magnetici.

Per evitare tutto ciò basta conservare l’argento colloidale al riparo della luce e dei campi magnetici ed elettromagnetici.

L’argento colloidale può essere considerato una nanoparticella per cui la sua capacità di penetrazione nell’organismo è di gran lunga superiore a tutte le altre forme di argento.

Solo quando le dimensioni delle particelle d’argento agglomerandosi superano una certa grandezza, la forza di gravità le fa precipitare sul fondo del recipiente, altrimenti una forza chiamata “moto browniano” (dal botanico scozzese Robert Brown) ne impedisce la discesa.

Inoltre poiché le particelle più piccole nei liquidi si muovono in continuazione esse si urtano costantemente evitando di finire a fondo.
L’effetto sopraccitato si ottiene solo nel caso di particelle al di sotto del micrometro (un millesimo di millimetro) ed infatti nei generatori professionali l’argento colloidale è a bassa densità ed alto “potenziale Z” cioè con carica elettrica molto spinta per cui la sospensione risulta stabile e perfettamente omogenea.

Nei generatori “giocattolo” l’argento colloidale risulta ad alta densità e con particelle grosse e bassa carica, quindi agitando il contenitore le particelle si possono vedere sul fondo.

Per finire dobbiamo aggiungere che l’argento colloidale deve sempre essere assolutamente trasparente, qualsiasi colorazione diversa indica una produzione scadente, instabile e con scarsa capacità antimicrobica.
<-------- batterio in proporzione

.    <---- ione d'argento
Moto Browniano: le particelle sono in continuo e disordinato movimento in tutte le direzioni.

Il moto è provocato dagli urti continui che le molecole del mezzo disperdente esercitano sulle particelle colloidali.

Una particella di argento è 2.000 volte più piccola di un batterio, mentre è 40 volte più piccola di un globulo rosso umano.
Effetto Tyndall